27 Jan
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Nei primi 6 mesi del 2022 sono state oltre 1 milione le domande di dimissioni inviate, questo fenomeno è conosciuto come “great resignation”, ovvero le dimissioni di massa. Questo fenomeno ha colpito sia lavoratori con un contratto a tempo determinato che indeterminato, lavoratori che hanno deciso di cambiare vita e lavoro, nello specifico gli interessati sono i giovani. 

Un altro trend che sta prendendo piede in Italia è anche quello del “job hopping”, cioè la pratica di “saltare da un lavoro a un altro” per assicurarsi stipendi più alti e un posto di lavoro con un miglior life-work balance

Questi due fenomeni, Job Hopping e Great Resignation, sembrano essere la faccia della stessa medaglia, secondo una rielaborazione della società di recruitment Oliver James su dati ANPAL Servizi, infatti, in media oltre il 50% delle persone che ha dato le dimissioni nel 2022 era nuovamente occupata in meno di un mese dall’ultimo rapporto di lavoro cessato.

Ma questo “movimento” del mercato del lavoro da cosa scaturisce? 

Sicuramente le dimissioni avvenute nel contesto delle great resignation sembrano far parte di un percorso con cui si cerca di integrare il lavoro in un progetto di vita più ampio, senza subordinare la seconda al primo, e allo stesso tempo migliorare la propria condizione economica e professionale.

Ci si chiede se questo fenomeno colpisca nello specifico dei settori piuttosto che altri, ed effettivamente dai dati ANPAL Servizi si evince che, le professioni digitali e tecnologiche vivono un maggior momento di crisi in quanto mancano professionisti, non ci sono abbastanza competenze sul mercato italiano, per far fronte al numero di assunzioni possibili. Le persone, di conseguenza, sono più sollecitate a perseguire nuove opportunità e a spostarsi verso aziende più interessanti e che mettono in campo politiche attrattive

Noi di EBINAIL attraverso lo strumento della contrattazione collettiva definiamo meccanismi di mutualità per ottenere, successivamente, dei piani aziendali di benessere (welfare) applicabili per le grandi, medie e piccole imprese nel rispetto del doppio concetto di welfare bilaterale (diretto alle PMI) e welfare aziendale (diretto alle grandi aziende). 

Sposiamo, per cui, l’idea che il benessere aziendale sia fondamentale per far sì che si instaurino rapporti a lungo termine tra PMI e lavoratori, il che farà sì che venga garantito un ambiente vivibile al riparo da tensioni gestionali derivanti dai rapporti di forza tradizionali tra risorse umane e datori di lavoro.

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